Chi possiede un cane o un gatto sa quanto è importante la loro salute e si preoccupa per loro alla stregua di un familiare o di una persona cara.

Si tratta di un atteggiamento molto positivo, che spesso si riversa anche sulle domande su cosa i nostri amati pet debbano mangiare o bere per vivere più a lungo.

Tra le domande che vengono poste molto frequentemente ai veterinari o a chi si occupa di salute del cane e del gatto (negozianti di articoli per pet, addestratori, blogger, etc.) una riguarda la qualità dell’acqua da far bere ai quattro zampe.

È possibile dar da bere l’acqua del rubinetto abitualmente al nostro cane o al nostro gatto?

Cerchiamo di dare una risposta qui, in questo articolo.

L’acqua del rubinetto è sicura, ma attenzione alla durezza calcarea

La preoccupazione maggiore che investe i proprietari dei cani e dei gatti riguarda in particolare l’eventualità che possano ammalarsi contraendo qualche virus, batterio o fungo.

L’altra è quella che gli animali domestici che si hanno in cura possano sviluppare dei calcoli renali.

A questo proposito chiariamo subito che le acque del rubinetto delle nostre città, e in generale delle città dei Paesi industrializzati, sono sicure perché potabili.

Ciò significa che, secondo la normativa del D. Lgs. 31 del 2001, il quale recepisce la direttiva Ue 2015/1787 e poi è stato aggiornato con il DM del 14 giugno 2017, l’acqua deve contenere alcune sostanze solo entro certi limiti fissati per legge, e deve risultare incolore, insapore ed inodore.

Viene superato il concetto di “purezza” dell’acqua, in quanto i parametri da soddisfare in tal senso sono relativi.

Le acque del rubinetto vengono pertanto sottoposte a numerosi e severi controlli dagli Enti preposti (gestore delle acque pubbliche, Asl, con dati poi inviati al ministero della Salute) per far sì che siano sicure.

L’unico problema, in questo caso, potrebbe essere dato dall’eccessiva durezza dell’acqua, che a lungo andare, se fatta bere abitualmente al cane e al gatto di casa, potrebbe determinare nel loro organismo la formazione di calcoli.

L’eccessiva durezza dell’acqua è data da una quantità elevata di particelle di Calcio e Magnesio nell’acqua, che nei nostri animali domestici può portare anche a disturbi gastrici.

Ciò è però facilmente risolvibile e gestibile con l’installazione di un depuratore per acque potabili specifico.

Se la criticità è costituita solo dall’eccesso di calcare, un depuratore a microfiltrazione può risolvere la situazione.

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Il problema dell’ultimo miglio, a chi compete risolverlo e come

tubazioni-acqua-ultimo-miglioUn problema più complesso, che esula quindi solo dall’eccessiva durezza dell’acqua, potrebbe invece nascere dal cosiddetto “ultimo miglio”, che è l’ultimo tratto compiuto dall’acqua in tubature, pozzi o vasche di accumulo, il cui controllo non compete più ad Enti nazionali bensì al privato cittadino o all’amministratore di condominio.

Se sorgono problemi sull’acqua dell’ultimo miglio (ha un sapore o un odore sgradevole, molto spesso a causa della presenza di cloro, oppure il colore è più scuro) allora occorre far analizzare l’acqua dalla Asl competente.

L’alternativa consiste nel chiamare dei tecnici esperti e specializzati nell’installazione di depuratori per le acque del rubinetto, che capiranno quale tipologia sarà più adatta al caso specifico (microfiltrazione, ultrafiltrazione oppure osmosi inversa).

Soluzione grazie a depuratori con microfiltrazione o ultrafiltrazione

Può talvolta capitare dunque che nell’acqua dell’ultimo miglio si accumulino depositi ferrosi, qualche metallo pesante, nitriti o batteri dati dalle alghe o muffe stagnanti in tubature vecchie o pozzi non controllati.

In questi casi se l’animale ingerisce l’acqua anche accidentalmente per diverse volte potrebbe trovarsi di fronte a patologie date, ad esempio, da contaminazioni con Escherichia Coli, Enterococchi o Pseudomonas.

Fortunatamente le contaminazioni delle acque del rubinetto di questo tipo (microbiologiche) sono ormai rarissime, mentre può capitare più frequentemente che un cane o un gatto si abbeverino ad una pozzanghera, un fiume o in un bacino lacustre non controllato.

In questo caso occorre rivolgersi subito al veterinario di fiducia, che saprà come curare il pet in questione.

Per quanto riguarda le acque del rubinetto, anche nei casi di sospetta contaminazione da agenti patogeni o da metalli pesanti, una corretta depurazione, attraverso strumenti installati da professionisti competenti, può risolvere il problema.

Un depuratore ad ultrafiltrazione o ad osmosi inversa può infatti liberare l’acqua non solo dall’eccessivo calcare ma anche da un eccesso di cloro o di metalli pesanti come arsenico o nitriti e nitrati (o altri elementi chimici).

In questo modo i nostri cani e gatti potranno bere le acque del rubinetto in tutta tranquillità, senza alcuna preoccupazione.

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Le precauzioni da adottare per la salute dei nostri pet

Chiudiamo questo articolo con dei consigli che possono tornare utili per i proprietari di animali domestici, al fine di salvaguardare sempre la loro salute.

Innanzitutto ricordiamo che anche quando l’acqua del rubinetto è pulita e sicura, la ciotola che lasciamo fuori con l’acqua va sempre cambiata, ogni giorno, per evitare che venga contaminata da agenti esterni.

La ciotola, inoltre, va tenuta molto pulita: acqua pura in una ciotola sporca equivale infatti ad acqua potenzialmente tossica.

Prestare attenzione anche se gli animali domestici hanno l’abitudine di bere l’acqua del water (molti cuccioli lo fanno!).

In questo caso bisogna avere l’accortezza di tenere sempre la tavoletta abbassata e coperta.

Occorre poi stare attenti durante le uscite.

Sebbene risulti complicato controllare costantemente i movimenti del cane e del gatto, soprattutto quando siamo all’aperto, è opportuno fare attenzione affinché i nostri amici a quattro zampe non bevano nelle pozzanghere, nei laghetti stagnanti dei marciapiedi o in alcune pozze d’acqua.

Questo perché potrebbero accumularsi pericolose tossine o anche potenziali veleni, dannosissimi per i nostri cani o gatti.

Stesso discorso per le piscine clorate o le vasche per i pesci (in questo ultimo caso vanno tenuti a bada soprattutto i gatti): le acque clorate provocano infatti scompensi negli organismi felini o canini, quando non vere e proprie intossicazioni.

Una soluzione universale? Portare a spasso il cane con un guinzaglio e tenere sempre con sé una bottiglina di acqua pulita, con cui far bere il pet se dimostra di avere sete.

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