Conoscere perfettamente la composizione dell’acqua che scorre dal rubinetto è di fondamentale importanza per tutelare la tua salute e quella della tua famiglia.
Tra le tantissime sostanze invisibili presenti nell’acqua, che a lungo andare possono provocare danni anche molto seri, ci sono i nitriti ed i nitrati.
Nei seguenti paragrafi ti spiego cosa sono, da dove provengono, quali sono i limiti previsti secondo la normativa italiana e qual è la soluzione migliore per eliminarli dall’acqua.
Cosa sono i nitriti ed i nitrati
I nitrati (NO3) sono composti organici dell’azoto, infatti vengono chiamati anche sali di azoto, presenti regolarmente nell’acqua ed in tanti altri alimenti.
Generalmente sono utilizzati nei prodotti alimentari, identificati dalle sigle E251 ed E252, e ne contribuiscono a mantenere inalterate le proprietà prevenendo la deperibilità.
Il loro utilizzo sta trovando una grande diffusione anche nei fertilizzanti chimici impiegati in agricoltura e nelle zone adibite a coltivazioni estensive.
Negli ultimi anni l’uso massiccio di queste sostanze ha contaminato anche le falde acquifere, in particolare quelle che si trovano non oltre i 15 metri di profondità. Non è “minacciata” quindi solo l’acqua che scorre dai rubinetti, ma tutti i prodotti alimentari che giungono sulla tua tavola.
I nitrati non sono particolarmente pericolosi, soprattutto se contenuti entro un determinato limite. Tuttavia possono diventare molto dannosi se si trasformano in nitriti (NO2) all’interno dell’organismo umano, risultando addirittura cancerogeni.
Magari i danni non sono immediatamente visibili, ma possono palesarsi nel corso del tempo anche a distanza di anni.
I nitrati contengono un atomo di ossigeno in più rispetto ai nitriti. Il nitrato di sodio, un composto dell’azoto molto diffuso nel nostro pianeta, è presente in gran quantità nelle verdure coltivate nelle serre o con un’esposizione al sole molto limitata.
Tra le verdure che contengono molti sali d’azoto ci sono le rape, il sedano, la bietola e gli spinaci che troviamo abitualmente sulle nostre tavole.
Quali danni possono provocare?
I nitriti ed i nitrati presi singolarmente non sono molto pericolosi, ma lo diventano in seguito alle trasformazioni chimiche che si verificano quando si legano con altre molecole.
L’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (AIRC) ha etichettato queste due sostanze, soprattutto i nitriti, come cancerogeni.
Analizziamo di seguito quali possono essere le trasformazioni più dannose per il corpo umano:
- da nitrati a nitriti. I nitrati quando entrano a contatto con gli enzimi della saliva possono trasformarsi in nitriti, pericolosi poiché sono più soggetti ad ulteriori evoluzioni nell’organismo umano;
- da nitriti a N-nitrosammine. I nitri quando si combinano con le ammine, presenti nei cibi proteici, possono trasformarsi in N-nitrosammine, sostanze riconosciute come altamente cancerogene;
- da nitriti a nitrosammine. I nitriti, dopo aver raggiunto l’ambiente altamente acido dello stomaco, si trasformano in acido nitroso che combinandosi con le ammine produce nitrosammine, sostanze altamente cancerogene. Talvolta questa trasformazione si verifica anche in caso di cotture ad alte temperature;
- da nitriti a metaemoglobina. I nitriti possono legarsi anche all’emoglobina, la proteina del sangue che trasporta ossigeno. In tal caso viene prodotta la metaemoglobina, condizione che riduce il trasporto di ossigeno nell’organismo.
Come puoi notare, possono verificarsi disfunzioni nell’organismo molto gravi. La prolungata assunzione di nitriti e nitrati può causare tumori allo stomaco ed all’esofago, come confermano le ricerche condotte dall’AIRC.
Secondo la Food & Drug Administration le nitrosammine appartengono ai gruppi più potenti di cancerogeni, mentre la formazione di metaemoglobina risulta pericolosa soprattutto per i bambini piccoli, poiché può causare una scarsa ossigenazione e difficoltà respiratorie.
In generale stomaco, polmoni, fegato, pancreas, cervello ed intestino sono tra gli organismi più esposti alle conseguenze negative di nitrati e nitriti.
Alla luce dei dati raccolti da autorevoli enti ed organizzazioni, in Italia è stato introdotto il decreto legislativo 31/2001, in vigore dal dicembre del 2003, secondo il quale la presenza di nitrati nell’acqua potabile deve avere una concentrazione inferiore a 0,5 mg/l.
I nitriti invece, considerando l’elevata pericolosità, devono essere del tutti assenti.
In Europa il problema fu affrontato con attenzione già agli inizi degli anni ’90, quando si avvertì la pericolosità di queste sostanze.
La direttiva 91/676/CEE, conosciuta anche come direttiva nitrati, regolamentava l’utilizzo dei pesticidi in agricoltura e classificava le acque in base alla concentrazione di nitrati:
- 0-25 mg/l: acque di buona qualità da controllare con basse frequenze;
- 25-49 mg/l: acque da monitorare più attentamente poiché soggette al superamento dei limiti previsti dalla legge;
- superiore ai 50 mg/l: acque inquinate che non devono essere bevute.
Osmosi inversa, la soluzione migliore per eliminare nitriti e nitrati
Ti sarai fatto un’idea dei nitriti e dei nitrati, soprattutto della loro pericolosità.
Una cosa è certa: non devono essere presenti in quantità eccessiva nell’acqua che bevi e quindi vanno eliminati con sistemi altamente efficienti.
L’acqua domestica non è usata solo per bere, ma anche per cucinare, lavare, pulire ecc.
La soluzione migliore è rappresentata dai depuratori ad osmosi inversa, scelti da un numero crescente di famiglie italiane.
I depuratori eliminano i nitriti ed i nitrati, ma anche altre sostanze che possono essere presenti nelle tubature nonostante i serrati controlli come cloro, arsenico, batteri ecc.
L’osmosi inversa filtra e depura l’acqua facendola passare attraverso una membrana con dei pori sottilissimi. Tutte le impurità, come appunto nitriti e nitrati, vengono trattenute e viene fatta passare solo acqua totalmente pura e decontaminata.
I moderni depuratori domestici ad osmosi inversa sono facili da installare e richiedono una manutenzione molto economica.
I vantaggi però non finiscono qui poiché, installando delle apposite manopole, puoi refrigerare o gasare l’acqua a tuo piacimento, soddisfacendo così anche i tuoi gusti.
Oltre ai benefici per la salute, devi considerare anche la praticità di questi dispositivi.
Potendo bere acqua direttamente dal tuo rubinetto, non hai la necessità di acquistare pesanti casse da portare dal supermercato fino a casa.
Ne consegue un notevole risparmio economico, un aspetto tutt’altro da sottovalutare soprattutto se consideri che una famiglia italiana spende mediamente 500 euro per una fornitura annuale di acqua.
Infine valuta anche l’apporto che darai all’ambiente circostante, poiché meno bottiglie di acqua significa anche meno plastica in giro, un materiale difficile da smaltire che sta avvelenando il nostro pianeta.
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