Sono tre i possibili trattamenti a cui è possibile sottoporre l’acqua potabile in casa per renderla ancora più salutare e piacevole da bere: si tratta
- della microfiltrazione
- dell’ultrafiltrazione
- dell’osmosi inversa
Ognuna di queste tecnologie di trattamento ha caratteristiche specifiche e garantiscono risultati differenti: ecco perché i consumatori hanno l’opportunità di individuare il sistema che preferiscono in base ai propri gusti, al proprio budget e alle proprie necessità.
La microfiltrazione: per trattare superficialmente l’acqua
Con la microfiltrazione la purezza dell’acqua viene assicurata attraverso l’impiego di filtri ad hoc che contribuiscono a migliorare le sue proprietà organolettiche ma non incidono in alcun modo sui valori dei sali minerali che sono contenuti in essa.
Si tratta di un sistema che è al tempo stesso economico ed ecologico, in virtù del quale l’acqua viene privata di tutte le particelle solide. Ma non è tutto: anche altre sostanze indesiderate, come per esempio il cloro, possono essere trattenute.
Ciò ha effetti evidenti dal punto di vista del sapore, e in più per ciò che concerne la presenza di microrganismi in sospensione, che vengono eliminati.
Si può dire addio a qualsiasi traccia di impurità, ai sapori poco piacevoli e agli odori meno gradevoli. Nota anche come “filtrazione a cartucce”, la microfiltrazione si basa su sistemi che sono facili da installare e che occupano poco spazio: essi consentono di rimuovere l’atrazina, il mercurio, le clorammine, il cloro e l’arsenico, oltre alla maggior parte degli altri inquinanti dell’acqua.
L’ultrafiltrazione: la via di mezzo tra microfiltrazione e osmosi inversa
L’ultrafiltrazione permette di purificare l’acqua di casa trattenendo tutti i contaminanti organici che potrebbero essere presenti in essa. Tale tecnologia prevede degli stadi filtranti particolarmente efficienti, grazie a cui viene ostacolato il passaggio delle endotossine, dei batteri e dei virus.
La capacità filtrante dell’ultrafiltrazione è più elevata rispetto a quella della microfiltrazione, dal momento che essa dipende da una membrana con i pori più piccoli e dalla notevole capacità adsorbente.
L’ultrafiltrazione, proprio per questi motivi, permette di annullare qualsiasi rischio di contaminazione: chi vi ricorre, dunque, è certo di poter bere acqua sicura e, soprattutto, perfetta dal punto di vista batteriologico.
Ma con l’ultrafiltrazione non vengono migliorate unicamente le caratteristiche organolettiche dell’acqua: a risentirne in positivo, infatti, è anche il suo sapore.
A ulteriore dimostrazione dell’affidabilità e della sicurezza di questo procedimento può essere utile sapere che esso viene adottato anche per detergere, per pulire, per disinfettare e per sterilizzare i dispositivi medici: insomma, i più elevati standard di qualità vengono garantiti per l’acqua di casa.
L’osmosi inversa: il metodo più efficace per rimuovere metalli pesanti e ottenere acqua oligominerale
L’osmosi inversa è conosciuta anche come “iperfiltrazione”: così come accade nell’ultrafiltrazione, anche in questo caso il suo funzionamento dipende dal contatto tra liquidi separati da una membrana.
La differenza sta nel fatto che con l’ultrafiltrazione possono essere trattenuti soluti e colloidi di dimensioni più elevate, mentre con l’osmosi inversa si trattengono sostanze molto più piccole.
Il nome del procedimento deriva dal fatto che la membrana utilizzata separa due soluzioni che hanno una concentrazione diversa: sul lato in cui si trova la soluzione più concentrata viene applicata una pressione più elevata della pressione osmotica, così da invertire il senso di trasporto normale e fare sì che il solvente – che non è altro che l’acqua, in questo caso – passi dalla soluzione concentrata alla soluzione diluita dopo essere stato privato di tutte le particelle solide e di tutti gli inquinanti.
L’acqua osmotizzata non ha contenuto salino, ma viene comunque rimineralizzata con una valvola presente nell’impianto: in questo modo, tra l’altro, ognuno può decidere di regolare il contenuto salino come meglio crede.
Commenti recenti