Scarto dell’osmosi inversa: è vero che l’osmosi inversa scarta 4 litri di acqua ogni 1 di acqua depurata?

Uno dei luoghi comuni relativi ai depuratori a osmosi inversa che meritano di essere smentiti, in quanto non veritieri, ha a che fare con gli scarti di acqua che questi apparecchi producono.

depuratore-a-osmosi-inversaUn pregiudizio diffuso, infatti, sostiene che dall’osmosi inversa derivino scarti di acqua tanto consistenti da rendere non conveniente dal punto di vista economico il ricorso a tali dispositivi.

La realtà dei fatti, tuttavia, è ben diversa: non è vero, insomma, che gli impianti a osmosi inversa determinano un esagerato consumo di acqua.

Entrando nel dettaglio, appare evidente che la quantità di acqua che viene prodotta da un depuratore installato in una cucina di casa non può essere la stessa di quella in entrata, dal momento che quest’ultima è sottoposta a un trattamento di filtraggio che ha lo scopo di privarla di tutte le impurità che potrebbero contaminarla.

Ogni modello ha caratteristiche differenti e uno specifico metodo di funzionamento, ma in generale si può dire che ogni litro di acqua prodotta dà origine a due litri di acqua di scarto.

Alcuni produttori ritengono che la quantità dello scarto possa essere ridotta, ma affinché ciò avvenga è necessario intervenire sulla durata del depuratore: insomma, si producono meno scarti ma l’impianto si usura più in fretta.

Ecco, quindi, che quello che appare un potenziale risparmio si trasforma in una spesa più elevata, dovuta ai costi da sostenere per la manutenzione del dispositivo.

Non bisogna dimenticare, poi, che ogni giorno si consumano pochissimi litri di acqua in cucina: gli esperti raccomandano di bere due litri di acqua al giorno, ma difficilmente rispettiamo questo consiglio.

Ma se anche una famiglia composta da quattro persone seguisse tale suggerimento, ci sarebbe un consumo di otto litri al giorno, per un totale di sedici litri di scarto: aggiungendo l’acqua usata in cucina per bollire la pasta, per preparare il brodo o per qualsiasi altra pietanza, si potrebbe arrivare a venti litri di scarto.

 

Stai valutando l’acquisto di un depuratore d’acqua domestico?

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Ora pensa a quanta acqua consumi solo per riempire la vasca da bagno per concederti un bel bagno caldo: di sicuro molta di più.

Come puoi notare, l’impatto del consumo di acqua determinato dal ricorso ai depuratori a osmosi inversa è decisamente ridotto, sia dal punto di vista ecologico che dal punto di vista economico.

Nella peggiore delle ipotesi – che si concretizza difficilmente – si ha a che fare con un consumo di circa quaranta litri al giorno: si tratta di circa sedici metri cubi.

Ebbene, sai qual è la spesa che devi sostenere per questo quantitativo di acqua? Meno di venti euro. No, non in un giorno: in un anno!

acqua in bottiglia o acqua rubinettoOra prova a immaginare quanti soldi spendi nel giro di un anno per comprare l’acqua al supermercato: in bottiglie di plastica o in bottiglie di vetro, poco cambia, perché si tratta sempre di centinaia di euro.

D’altra parte non puoi certo fare a meno di bere: ecco perché il depuratore a osmosi inversa è ciò di cui hai bisogno per rimanere sempre in salute, cucinare tutte le pietanze che vuoi e non doverti più preoccupare di portare fino a casa le pesanti confezioni di bottiglie d’acqua.

Non è vero, come alcuni desiderano far credere, che l’osmosi inversa genere scarti troppo elevati di acqua: si tratta semplicemente di eliminare tutte le possibili fonti di contaminazione – siano esse dovute ai metalli pesanti, ai batteri, ai microrganismi o ad altri agenti patogeni – che rischiano di rendere l’acqua poco piacevole al gusto, poco gradevole all’olfatto, poco cristallina, biancastra, torbida, per nulla trasparente o, nella peggiore delle ipotesi, addirittura poco salubre.

Stai valutando l’acquisto di un depuratore d’acqua domestico?

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