Depuratore acqua a osmosi inversa contro gli Pfas
Il problema delle Pfas è molto sentito in Veneto e, in particolare, nella zona di Vicenza, dove sono state contaminate le acque. Ma che cosa sono le Pfas?
Questa sigla indica le cosiddette sostanze perfluoro-alchiliche, vale a dire dei composti idrorepellenti e oliorepellenti che vengono prodotti da molto tempo e che sono impiegati nell’industria dell’abbigliamento e in quella dell’arredamento, oltre che per la realizzazione delle schiume ignifughe, vista la loro resistenza termica.
Solo in tempi recenti, però, ci si è dedicati allo studio delle loro caratteristiche: e così si è scoperto che essi sono pericolosi perché ritenuti in grado di incrementare il rischio di insorgenza di alcune neoplasie, di aumentare il livello di colesterolo e di compromettere la salute riproduttiva.
Stai valutando l’istallazione di un depuratore d’acqua contro i pfas?
La situazione in Veneto
Come detto, in Veneto la situazione è piuttosto grave, perché qui le Pfas sono prodotte sin dagli anni ’60, in modo particolare nella zona tra Vicenza, Verona e Padova: nella piana veneta tali sostanze sono state versate nelle acque di superficie delle campagne per lungo tempo, così da riuscire a penetrare nelle falde.
Si è calcolato che sono più di venti i Comuni le cui falde acquifere sono state contaminate, ma la gravità della situazione dipende dal fatto che la contaminazione è stata scoperta a danno già avvenuto, nel 2013.
A quel punto, con l’aiuto addirittura dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Sanità regionale si è attivata per studiare, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, le conseguenze delle Pfas e i loro effetti sulle persone, anche con l’intento di rendere sicura l’acqua potabile.
Tali contaminanti colpiscono l’organismo principalmente per via alimentare, e i risultati delle indagini si sono rivelati preoccupanti.
Come avere acqua senza Pfas
L’allarmismo, a quel punto, si è esteso a tutta Italia: e se ci fossero altre regioni interessate dal problema? Per scongiurare qualsiasi rischio la soluzione è più semplice di quel che si possa immaginare: è sufficiente ricorrere a un depuratore a osmosi inversa con filtri ai carboni attivi per essere certi che l’acqua che esce dal rubinetto sia del tutto priva di Pfas.
In particolare, l’acqua passa in un pre-filtro meccanico, per poi essere fatta scorrere in altri due filtri a carboni, grazie a cui possono essere eliminati il cloro e tutti i contaminanti organici.
Ma non è tutto, perché a quel punto l’acqua entra in contatto con una membrana a osmosi inversa, che è a sua volta un filtro grazie al quale possono essere trattenute tutte le particelle solide disciolte in essa, ma anche i batteri e i metalli pesanti più pericolosi, tra i quali l’arsenico e il piombo.
E, ovviamente, anche le Pfas vengono eliminate, in virtù del filtro a carboni attivi che è situato dopo la membrana. Così l’acqua è purificata, e viene conservata in una tanica – collegata a un rubinetto di piccole dimensioni che è installato sul lavandino – così da essere pronta per venire utilizzata.
I vantaggi di un depuratore a osmosi inversa
Oltre a rendere l’acqua perfetta dal punto di vista sanitario, un depuratore a osmosi inversa garantisce molti altri vantaggi: per esempio, la possibilità di non dover acquistare l’acqua al supermercato, il che comporta un dispendio di fatica e di denaro di non poco conto.
Si può bere senza problemi l’acqua del rubinetto, e anche chi non può fare a meno dell’acqua frizzante o di quella fresca può vedere assecondate le proprie esigenze: con un apparecchio di questo tipo, infatti, l’acqua può anche essere raffreddata o resa gassata con l’impiego di anidride carbonica alimentare.
Stai valutando l’istallazione di un depuratore d’acqua contro i pfas?
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