Sterilizzatore UV per acqua
Tra i componenti dei depuratori per acqua, lo sterilizzatore a UV, cioè a ultravioletti, svolge un ruolo molto importante, dal momento che ha il compito di provvedere alla rimozione dei batteri, dei parassiti, dei virus e di tutti gli altri agenti patogeni che sono presenti nell’acqua.
Gli sterilizzatori uv acquistati su amazon
Anche le muffe e le alghe scompaiono grazie alla sua azione: i raggi ultravioletti, infatti, intervengono direttamente sul DNA degli “invasori” e li neutralizzano prima che essi possano cominciare a prolificare.
Ovviamente la disinfezione che si concretizza in questo modo non è minimamente pericolosa per la salute delle persone, anche perché nell’acqua trattata non restano sostanze chimiche o residui di qualunque altro genere.
Affinché possa funzionare in modo corretto ed efficace, lo sterilizzatore a UV deve essere abbinato all’azione dei filtri a carboni attivi, che servono a purificare l’acqua e a far sparire le sostanze nocive che dovessero eventualmente essere presenti: solo dopo che i carboni attivi sono entrati in azione può essere effettuata la disinfezione dell’acqua dai microrganismi patogeni.
Deve essere chiaro che un’acqua che non è potabile non può diventare potabile per effetto dello sterilizzatore a ultravioletti: esso si limita a rendere innocui batteri e patogeni, ma non interviene in alcun modo sulle caratteristiche fisiche e chimiche dell’acqua.
L’elemento principale di uno sterilizzatore di questo tipo è la lampada a ultravioletti, da cui provengono i raggi UV; è bene sapere che l’acqua che viene “ripulita” dallo sterilizzatore sia già stata purificata dai filtri a carboni attivi, in quanto se così non fosse le particelle non eliminate rischierebbero di far ombra e di proteggere i microrganismi contenuti.
Sul mercato si possono trovare diverse tipologie di modelli, che si differenziano a seconda della portata di acqua che sono in grado di sostenere e, quindi, alle loro capacità di sterilizzazione: i prodotti base arrivano a non più di 550 litri all’ora, mentre salendo di livello si possono toccare i 15.000 litri all’ora, per la fascia top di gamma.
Nel momento in cui si compie un investimento per un acquisto di questo genere, per altro, va tenuto presente che uno sterilizzatore ben mantenuto può durare senza problemi per molti anni.
Diverso è il discorso della lampada a ultravioletti, per la quale in genere è prevista una sostituzione dopo circa 9.000 ore: ma è sufficiente cambiare la lampada perché lo sterilizzatore possa continuare a funzionare, senza che ci sia bisogno di spendere soldi anche per gli altri componenti.
Già, ma quali sono gli altri componenti? Oltre alla lampada, uno sterilizzatore a ultravioletti include anche un alimentatore con spina elettrica, un quarzo e una camera di irraggiamento.
Quest’ultima in genere è realizzata in acciaio inox, e ha il compito di accogliere e far passare l’acqua che deve essere sterilizzata; la funzione del quarzo, invece, è quella di isolare la lampada, sia dal punto di vista idraulico che dal punto di vista termico, facendo in modo che i raggi ultravioletti possano penetrare.
Il tubo di quarzo è, senza dubbio, il componente che costa di più di tutto lo sterilizzatore: la scelta del quarzo non è casuale, in quanto il vetro non permetterebbe ai raggi UV di passare. Il tubo funge da divisore tra la lampada che emette i raggi e il liquido che deve essere sterilizzato.
Tanto più il quarzo è puro, quanto più la capacità sterilizzante è elevata; e, di conseguenza, cresce il prezzo del sistema di sterilizzazione.
A tal proposito è consigliabile stare alla larga dai prodotti che vantano prezzi troppo bassi: potrebbe voler dire che il quarzo è poco puro, ma una caratteristica del genere rischia di ridurre o addirittura di neutralizzare del tutto l’effetto sterilizzante, con conseguenze negative facili da immaginare.
Infine la spina elettrica serve, ovviamente, a garantire il funzionamento del dispositivo, che ha bisogno solo di essere collegato a un impianto a 220V 50 Hz.
In alcuni modelli, può essere prevista la presenza di un temporizzatore, attraverso il quale la lampada può essere spenta in determinate fasce orarie, a seconda delle preferenze e delle necessità di utilizzo.
Un accorgimento di questo tipo, come si può facilmente intuire, ha il pregio di garantire un certo risparmio di energia e, al tempo stesso, prolunga la vita della lampada, che così dura di più. Per altro la massima efficienza delle lampade a ultravioletti si raggiunge solo dopo un po’ di tempo che le stesse sono state accese.
Tuttavia è indispensabile che lo sterilizzatore rimanga acceso sempre: lo si può spegnere unicamente nel caso in cui si vada via di casa per molti giorni e quindi si sia certi di non usarlo per un lungo periodo di tempo.
Commenti recenti