La manutenzione del depuratore a osmosi inversa
La manutenzione del depuratore a osmosi inversa è un’operazione indispensabile per garantire il corretto funzionamento del dispositivo nel corso del tempo e, di conseguenza, per assicurare la salubrità dell’acqua che ne deriva.
Se la manutenzione straordinaria, che è relativa alla sostituzione dei pezzi usurati, è solo parzialmente prevedibile e dipende anche dalle modalità di utilizzo dell’impianto, per la manutenzione ordinaria il discorso è differente: essa, infatti, deve essere eseguita con regolarità e può essere pianificata in anticipo.
Si calcola che, se realizzata in maniera adeguata, la manutenzione può fare sì che un depuratore di questo tipo duri fino a 20 anni.
Ma quali sono le azioni che devono essere compiute?
Prima di tutto ci si deve preoccupare dei filtri a carboni attivi, che devono essere sostituiti una volta ogni sei mesi o comunque non meno spesso di una volta all’anno: come si è detto, l’usura aumenta a seconda del quantitativo di litri che vengono erogati.
La membrana, invece, deve essere cambiata una volta ogni tre o quattro anni: in questo caso non è difficile rendersi conto che è arrivato il momento di provvedere alla sostituzione, poiché si può notare che il flusso di acqua che proviene dal rubinetto si riduce sempre di più, a causa dell’ostruzione dei pori.
A influire sulla durata della membrana è soprattutto la qualità dell’acqua: meno è dura, e cioè più è povera di calcare, e più la membrana dura. Infine, non bisogna dimenticare che il depuratore deve essere igienizzato con l’amuchina, allo scopo di contrastare la proliferazione batterica; diversi impianti, in ogni caso, sono dotati di un sistema che disinfetta in modo automatico le componenti attive.
Che cosa succede nel caso in cui non ci si preoccupi della manutenzione del depuratore a osmosi inversa? Il rischio più concreto è quello dell’accumulo di batteri: nel momento in cui lo sporco si concentra in corrispondenza dei filtri senza essere rimosso, in assenza di cloro, l’ambiente che si crea favorisce il moltiplicarsi dei batteri.
La manutenzione dovrebbe essere eseguita dai professionisti della ditta presso cui l’impianto è stato acquistato: il costo si aggira attorno ai 100 euro, con variazioni più o meno consistenti a seconda del tipo di intervento che viene effettuato.
Dal punto di vista normativo, la manutenzione dei depuratori di acqua domestici, inclusi quelli a osmosi inversa, è obbligatoria per legge. In particolare, sui manuali delle istruzioni per l’uso, sulle confezioni di imballaggio, sugli opuscoli che segnalano le caratteristiche tecniche, sui materiali pubblicitari e informativi e sui manuali di installazione e montaggio deve essere riportata una dicitura in cui gli utenti vengono avvertiti della necessità di una manutenzione periodica regolare, indispensabile per assicurare i requisiti di potabilità dell’acqua trattata.
La manutenzione dei depuratori fa sì che l’acqua del rubinetto, nel corso del tempo, possa continuare a essere pura, priva di cattivi odori e di sostanze potenzialmente nocive, a maggior ragione nel caso in cui si viva in un territorio in cui l’acqua delle falde o dei pozzi è contaminata da inquinanti.
Non solo: una manutenzione regolare è anche sinonimo di risparmio, perché permette di evitare cattivi funzionamenti, guasti e la sostituzione di componenti che non riescono più a garantire prestazioni ottimali.
La riduzione della presenza di sostanze disciolte si abbina alla possibilità di bere acqua gassata e refrigerata, a seconda delle preferenze individuali.
Insomma, non è esagerato sostenere che, non provvedendo alla manutenzione del depuratore a osmosi inversa, si va incontro a pericoli connessi con l’accumulo di batteri sui filtri (soprattutto se i filtri sono di qualità scadente).
Il consiglio è quello di non rivolgersi ad aziende che regalano il depuratore e fanno pagare unicamente la manutenzione, poiché è molto probabile che il prezzo di ciascuna manutenzione sia molto salato: meglio diffidare, insomma, di chi offre impianti in regalo, perché quel che si risparmia viene poi speso per pagare gli interventi dei tecnici.
Da evitare anche le aziende che chiedono il pagamento della manutenzione anticipato.
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