Come eliminare l’arsenico dall’acqua
1. Cos’è l’arsenico 2. Quali conseguenze per chi assume l’arsenico? 3. Il problema dell’arsenico in Italia 4. Eliminare l’arsenico con l’osmosi inversa 5. Confronta fino a 5 offerte gratuite
1. Cos’è l’arsenico
L’arsenico è un semimetallo di colore giallo, nero o grigio in grado di passare facilmente dallo stato liquido a quello aeroforme.
Si può trovare nei pesticidi, erbicidi, insetticidi ed anche in alcune leghe metalliche.
In alcuni casi l’acqua potabile, soprattutto quando proviene dalle zone vulcaniche, è piena di arsenico che può essere ingerito
La quantità massima di arsenico tollerabile nell’acqua potabile, stabilita dall’OMS, è di 10 parti per miliardo.
Bisogna fare molta attenzione a questa soglia poiché in alcuni sottosuoli è presente l’arsenico di origine naturale rilasciato dai sedimenti nelle falde acquifere, e quindi rischia di sgorgare dai rubinetti delle nostre cucine.
Assunto in piccole quantità l’arsenico non è pericoloso, tuttavia grosse quantità sono estremamente dannose per la salute con effetti molto gravi, poiché alcuni componenti di questo elemento sono cancerogeni.
L’arsenico inorganico, cioè quello tossico, una volta ingerito viene assorbito dall’apparato gastrointestinale e si diffonde negli altri organi.
L’arsenico organico invece è poco assorbibile, ed anche se viene assorbito si può espellere facilmente tramite feci ed urine.
2. Quali conseguenze per chi assume l’arsenico?
Come detto alcuni elementi presenti nell’arsenico sono di natura cancerogena, quindi questo metalloide può essere la causa di cancro alla vescica, cancro mammario e neoplasie della pelle.
La lunga esposizione all’arsenico può attaccare e spezzare i filamenti del DNA, ridurre le difese antiossidanti dell’organismo e provocare stress nell’ambiente intracellulare.
Alcuni componenti dell’arsenico sono estremamente velenosi, capaci di danneggiare il sistema digestivo ed il sistema nervoso causando la morte per shock.
Nei tempi antichi era difficile individuare i sintomi di avvelenamento causato dall’arsenico, perciò si sospetta che molte morti illustri (come quella di Napoleone) dipesero proprio dall’assunzione di questo elemento.
3. Il problema dell’arsenico dell’acqua in Italia
La normativa europea attualmente in vigore prevede una quantità massima di 10 microgrammi/litro di arsenico nelle acque destinate al consumo umano. L’obiettivo naturalmente è garantire un’acqua potabile che può essere consumata in condizioni di sicurezza per tutta la vita.
Gli Stati membri dell’UE hanno a disposizione fino a tre deroghe triennali, e possono richiederle fino ad un massimo di tre volte per risolvere il problema della presenza dell’arsenico nell’acqua. In diversi casi l’Italia non ha rispettato i parametri europei, quindi l’UE ha dovuto sanzionarla per richiamarla ad una maggiore attenzione.
Nel 2013 si verificò una situazione molto grave nel Lazio, dove diversi comuni non poterono usufruire dell’acqua poiché contaminata dall’arsenico.
Le analisi dimostrarono che nell’organismo di alcuni cittadini la concentrazione media del metallo cancerogeno era tre volte superiore ai limiti consentiti per legge.
Il problema persiste ancora oggi, poiché in alcuni comuni (Latina, Aprilia, Cisterna e Nettuno) i sindaci hanno proibito di utilizzare l’acqua del rubinetto per bere o per cucinare nella scorsa estate, poiché impregnate di arsenico. Ad oggi la situazione sembra essere tornata alla normalità.
Una situazione simile si è verificata negli ultimi anni anche a Mantova, dove l’arsenico è comparso a macchia di leopardo in diversi comuni. Dopo le indagini la presenza dell’arsenico fu rilevata in alcuni terreni dove scorrevano le falde acquifere utilizzate per l’approvvigionamento idrico.
Oltre ad alcune zone del Lazio, l’arsenico è stato rinvenuto anche in diversi comuni italiani, in modo particolare in Lombardia, in Trentino Alto Adige e in Toscana.
Tuttavia l’acqua nell’arsenico è stata trovata sporadicamente anche in alcuni comuni italiani isolati, un fenomeno che dipende evidentemente dal corso delle acque delle falde acquifere.
In alcuni casi è stato trovato addirittura arsenico nelle acque in bottiglia al supermercato, che non sono quindi immuni da questo pericolo. La maggior parte delle acque minerali sono al di sotto della soglia massima di 10 microgrammi/litro, quindi sono potabili.
Tuttavia in alcuni casi raggiungono i 6-7 microgrammi/litro di arsenico, che rappresenta comunque un numero piuttosto elevato.
4. Eliminare l’arsenico con l’osmosi inversa
L’installazione di appositi depuratori d’acqua a osmosi inversa è la soluzione ideale per eliminare l’arsenico dall’acqua del rubinetto.
I depuratori d’acqua a osmosi inversa sono dotati di membrane con pori di dimensioni 0,0001 micron, capaci di eliminare l’arsenico presente nell’acqua, rendendola priva di qualsiasi elemento inquinante o tossico.
L’osmosi inversa riesce a filtrare fino al 97% dell’arsenico presente, rendendo l’acqua pura da questo pericoloso inquinante.
L’acqua viene pressata contro la membrana e produce acqua pura oligominerale da una parte, e acqua di scarto contenente gli inquinanti dall’altra.
I depuratori a osmosi inversa si possono installare sia sotto che sopralavello, a seconda dello spazio a disposizione e della modalità di erogazione desiderata.
In abbinamento all’impianto che depura l’acqua, è possibile installare accessori che la refrigerano e la rendono gassata.
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